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    Un traguardo importante: 11 anni di impegno e futuro

    Nel 2025, Youmore APS celebra 11 anni di attività — un traguardo significativo che invita a guardare indietro con orgoglio e avanti con speranza.

    Alcuni risultati e ambiti di intervento

    • Mobilità internazionale e scambi giovanili: Youmore APS continua a proporre progetti di formazione, volontariato e scambi in vari Paesi europei, affrontando temi come sostenibilità, inclusione, cittadinanza attiva.
    • Il nostro impegno per l’orientamento e la formazione locale: rivolta ai giovani 16-30 anni, con percorsi di orientamento, educazione non formale, workshop, in collaborazione con scuole e realtà del territorio.
    • Educazione non formale e creatività: laboratori, attività di gruppo, momenti interculturali, uscite, esperienze che vanno oltre la semplice didattica.
    • Progetti europei approvati: ad esempio, per il 2025 Youmore APS risulta beneficiaria di 4 progetti Europei all’interno il programma Erasmus plus e recentemente ottenendo il finanziamento del Bando – GIOVANI SMART della Regione Lombardia.

    Conclusione

    11 anni rappresentano più di un semplice numero: sono storie, persone, partenariati, idee che hanno preso forma. Youmore APS ha saputo costruire un ponte tra il locale e il globale, tra le aspirazioni dei giovani e le opportunità europee, tra il tempo libero educativo e la formazione alla cittadinanza attiva. È un momento per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato — volontari, giovani, partner, enti — e per guardare al prossimo decennio con rinnovata fiducia.

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    🎶 -EUMI Part 2 – La Musica che Unisce i Giovani d’Europa

    Un Progetto Erasmus+ di Youmore APS che Trasforma la Musica in Educazione e Inclusione

    Si è conclusa con grande successo la seconda edizione del progetto “Europe’s Musical Interconnection – Part 2 (EUMI Part 2)”, promosso da Youmore APS e cofinanziato dal programma Erasmus+ (Azione KA153-YOU – Mobilità degli Animatori Giovanili).
    L’attività formativa si è svolta dal 21 al 28 aprile 2025 presso il suggestivo Centro Concarena di Ono San Pietro (BS), nel cuore della Valle Camonica.

    🎵 Una Settimana di Apprendimento e Connessioni

    L’iniziativa ha riunito 25 youth workers provenienti da Italia, Romania, Turchia, Spagna, Portogallo e Giordania, che hanno condiviso esperienze, metodologie e strumenti per promuovere inclusione, benessere e dialogo interculturale attraverso la musica.

    Durante le giornate di formazione, i partecipanti hanno sperimentato approcci basati sull’educazione non formale, alternando momenti di apprendimento esperienziale, jam session, workshop tematici e riflessioni di gruppo.
    La musica è stata il filo conduttore per esplorare temi profondi come l’isolamento, l’ansia e la depressione giovanile, offrendo nuove strategie per supportare i giovani in difficoltà emotiva o sociale.

    Risultati e Impatto

    Nel corso del progetto, i partecipanti:

    • Hanno sviluppato competenze innovative su come utilizzare la musica come strumento educativo e di empowerment personale.
    • Hanno appreso nuove tecniche di facilitazione e comunicazione non verbale, migliorando la capacità di ascolto, empatia e cooperazione.
    • Hanno acquisito competenze digitali grazie alla Radio & Video Activity, producendo podcast e brevi clip creative.
    • Hanno contribuito alla realizzazione del “Handbook for Youth Workers – How to Use Music in Youth Work”, un manuale digitale ricco di attività pratiche, strumenti e buone pratiche replicabili.

    Il manuale, pubblicato online e accessibile gratuitamente, è uno strumento concreto che offre a educatori e operatori giovanili la possibilità di integrare la musica nel lavoro educativo quotidiano, favorendo inclusione, espressione emotiva e collaborazione interculturale.

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    Con la “Festa delle Associazioni” si celebra il volontariato a Chiari

    Domenica 14 settembre si è celebrata in Villa Mazzotti a Chiari la “Festa delle Associazioni”, evento scritto e coordinato da Paola Baiguini, Elisa Faglia, Ester Zotti promosso dal Bando Pensogiovane dell’informagiovani di Chiari. Con il supporto del Comune di Chiari e la Proloco di Chiari la giornata è iniziata sin dal mattino con vari stand all’esterno della Villa che si univano a quelli presenti per la “Mercatino del Riuso”

    Il progetto vuole far connettere i giovani alle realtà associazionistiche del territorio, promuovendo valori positivi come quello dell’aiutare il prossimo e fare del bene. In questo modo si cerca di abbattere lo stereotipo dei giovani che non hanno voglia di fare nulla dimostrando che tanti ragazzi sono attivi nelle associazioni e i giovani non ancora coinvolti nel volontariato possono scoprire come poter entrare in questo mondo. 

    La “Festa delle Associazioni” ha raggiunto questi obiettivi:

    – far conoscere ai giovani, agli studenti, universitari e NEET le realtà delle diverse associazioni nella provincia di Brescia;

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    11 anni di Youmore

    ✨🎂 Youmore compie 11 anni! 🎂✨

    Vi aspettiamo domenica 14 settembre a Villa Mazzotti (Chiari – BS) per festeggiare insieme il compleanno di Youmore APS in occasione della Festa delle Associazioni! 💙

    👉 Dalle 14:00 saremo presenti con tante realtà del territorio.
    👉 Alle 19:00 festeggeremo con il taglio della torta 🎂
    👉 E a seguire l’anniversario di Youmore ci saranno Food Trucks, DJ-Set e tanto divertimento! 🎶🍔

    📌 Se hai la maglietta di Youmore, indossala!
    📌 Per partecipare, iscriviti entro venerdì 12 settembre ore 12:00
    ➡️ https://forms.gle/VGdGruJj9RpkjuJB8

    Non mancare, sarà una giornata speciale da condividere insieme!

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    EYE 2025: L’evento che ti apre gli occhi

    Per chi non lo sapesse, ogni due anni l’EYE (European Youth Event) viene organizzano nel cuore della democrazia europea e riunisce migliaia di giovani da tutto il mondo, per dare loro un’occasione unica di unirsi e scambiare idee e opinioni, di confrontarsi con eurodeputati e altri responsabili politici e di poter conoscere tantissime associazioni sparse per il globo.

    Quest’anno l’EYE si è svolto agli inizi di giugno, ed è stato un turbinio di giochi, attività, spettacoli e workshops sparsi all’interno sia del Parlamento europeo di Strasburgo che nel vicino EYE Village, zona creata e strutturata appositamente per questo evento e per tutte le sue sfaccettature.

    Immagine che contiene aria aperta, albero, calligrafia, cielo

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    Il primo giorno, il venerdì, io ed alcuni amici abbiamo deciso di esplorare un po’ l’EYE Village. Le attività erano tantissime: workshop, dibattiti, laboratori creativi e persino eventi artistici. Tra le mille cose abbiamo partecipato ad una piccola attività sulle disabilità, che attraverso vari espedienti ci ha permesso di renderci conto di quante difficoltà diverse le persone diversamente abili incontrano e come nel nostro piccolo possiamo aiutare. Nel pomeriggio invece ci siamo fatti coinvolgere dalla caccia al tesoro, creata appositamente per farti spostare un po’ per tutto il villaggio.

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    Dopo una piccola pausa per Strasburgo, siamo tornati all’EYE Village perché pure la sera era organizzata appositamente per i giovani, tra concerti, street food e tantissime persone da conoscere, la serata è volata.

    Il giorno dopo invece abbiamo deciso di entrare in Parlamento per avere la possibilità di partecipare in nuove attività e di esplorare un pochino il palazzo. L’atmosfera era elettrica con tantissimi giovani mescolati con tutti i lavoratori parlamentari. Qui gli stand erano tantissimi e di tutti i tipi, da delle postazioni interattive dove potevi trovare tantissime informazioni sull’unione europea, a delle attività specifiche sulle figure che qui lavorano, come i traduttori, essenziali per il buon funzionamento del Parlamento. In mezzo alle varie attività siamo pure riusciti ad entrare nell’emiciclo, e a vederlo pieno fino all’orlo di persone.

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    Tornata a casa, dopo un fantastico viaggio in pullman, alla fine di tutto, quello che mi porto dietro è la sensazione che noi giovani possiamo davvero incidere, che la partecipazione non è una parola vuota ma qualcosa di reale se decidiamo di esserci, e la profonda convinzione che il sogno di un futuro migliore è più reale che mai.

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    Se state già pensando di partecipare nel 2027 ecco a voi una piccola serie di consigli:

    1. La scadenza per le iscrizioni è in genere verso la fine di febbraio, non rimandate troppo il compilare la domanda per partecipare.
    2. Siccome i posti sono limitati e purtroppo non tutti i giovani che fanno domanda vengono accettati non prenotate ne viaggi ne alloggi prima di avere la certezza di arrivare (o se visitare Strasburgo non vi piace con piano B).
    3. Preparatevi al caldo, le edizioni sono sempre nel mese di giugno, quindi dovrete essere pronti a tanto sole, temperature alte e afa. Portatevi vestiti leggeri, possibilmente di colori chiari per non attirare troppa luce, e non dimenticatevi oggetti essenziali come cappellini, ventagli e borracce. 
    4. Non riempite troppo il vostro programma con le attività, gli spostamenti tra le varie aree sono lunghi e scomodi, soprattutto a causa dei controlli di sicurezza, prenotare attività troppo vicine nel tempo in lati opposti del Parlamento o del EYE Village potrebbe portarvi a dover rinunciare a una delle due. Oltretutto spesso i workshop durano un po’ di più dei tempi programmati, quindi bisogna essere pronti ad adeguarsi ad imprevisti e ritardi. 
    5. Un buon metodo per organizzare le giornate è dedicarle interamente o al Parlamento o al villaggio, così da non dovere fare spostamenti troppo lunghi. Se si partecipa solo una giornata magari conviene dividere la mattina e il pomeriggio.
    6. Per entrare in Parlamento, per una questione di sicurezza, bisogna avere necessariamente un’attività prenotata, quindi preparatevi con telefoni in mano e con l’app ufficiale pronta, così da poter dimostrare di avere un’attività ed entrare in tempi rapidi nel Parlamento.
    7. Per quanto riguarda i pasti, io consiglio vivamente di mangiare nel villaggio per vari motivi. Prima di tutto c’è maggiore scelta, e i banchetti sono ben distribuiti per tutta l’area, così da non causare code troppo lunghe. In Parlamento invece ci sono due bar, che quindi con l’enorme quantità di persone causano un po’ di attesa. Per quanto riguarda l’acqua invece, se vi portate una borraccia, ci sono fontanelle per riempirle un po’ ovunque sia nel villaggio che nel Parlamento.
    8. Se potete organizzare il viaggio attraverso alcune associazione della vostra zona o con degli amici non esitate a farlo, ogni esperienza e più bella se la si fa in compagnia.
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    Ringrazio di cuore tutte le persone che lavorano e collaborano con l’associazione Youmore APS, con Eurodesk e i comuni di Sarezzo e di Chiari che hanno organizzato e finanziato il viaggio in pullman e il bellissimo alloggio. Un piccolo ringraziamento anche a tutti gli esterni che hanno deciso di imbarcarsi in questa avventura con noi, come hanno fatto i ragazzi dell’associazione Europiamo ETS.

    Articolo scritto da Irene Antonioli


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    The Gathering 2025: Una celebrazione dei giovani, delle culture e delle connessioni a Coma-ruga

    La nostra visione del mondo passa attraverso un filtro: quello degli stereotipi. Generalizzazioni e pregiudizi sono ormai cose con cui abbiamo imparato a convivere. Ma siamo sicuri che non ci si possa liberare dagli stereotipi?

    Sicuramente farlo è difficile, ma per intraprendere la strada giusta è necessario scavare verso le radici di questi stereotipi. Per farlo 30 ragazzi provenienti da vari paesi europei si sono ritrovati a Coma Ruga, in Spagna, per parlare, discutere e capire come nascano gli stereotipi e provare a superarli. Tutto ciò attraverso degli strumenti creativi come il ballo, la danza e la scrittura.

    Il nostro Team era tutto al femminile: Maria P., Ambeta, Alessandra, Maria R, e Safaa hanno rappresentato Youmore in questa esperienza che è durata dal 20 al 28 maggio.

    Il giorno successivo all’arrivo sono state organizzate varie attività di team building per costruire un clima di condivisione e imparare a conoscersi un po’. Il tema degli stereotipi è stato snocciolato partendo da un sentimento forte: l’empatia. Quando ci si mette nei panni altrui si inizia a comprendere quanto sia sbagliato tenere determinati atteggiamenti solo in virtù di un pregiudizio.

    Oltre alle attività in comune, ogni gruppo ha organizzato degli workshop differenti, e ciascuno di essi ha sensibilizzato su un aspetto diverso. C’è chi ha deciso di portare il tema degli stereotipi nella pubblicità. C’è chi invece ha chiesto a ciascuno di smentire gli stereotipi del proprio paese.

    E poi c’è stato il gruppo italiano che ha proposto un’attività che possiamo definire originale. Seguendo le note della musica, i partecipanti bendati dovevano trovare un partner. Per farlo si potevano toccare solo le mani. Con queste stesse mani le coppie hanno danzato seguendo il ritmo che preferivano, per poi lasciarsi andare e staccarsi. Alla fine del gioco le persone dovevano ritrovare il proprio partner concentrandosi sul tatto, e toccando nuovamente quelle mani ricche di dettagli che le rendevano uniche. Tutti sono riusciti a trovare la propria metà, ed è stato bello trovare una persona con cui creare un legame senza bisogno di vedersi e dare vita a tutti quegli stereotipi che ci limitano quando ci approcciamo agli altri.

    Coma Ruga non è stata solo un luogo di lavoro, ma anche un ambiente in cui potersi svagare e rilassare. Le giornate libere hanno permesso di vistare questa bellissima area di Terragona, e una passeggiata a Sant Roc ha permesso ai partecipanti di perdersi tra le strade artistiche di questo piccolo borgo.

    Durante questo progetto sono state organizzate 2 serate interculturali che hanno dato la possibilità di conoscere qualche dettaglio in più della cultura di ciascun paese e assaggiare qualche piatto tipico.  Ognuno ha portato un’attività diversa, e per rimanere in tema sono stati organizzati vari balli tipici. Tra una risata e un passo di danza abbiamo esplorato, anche se solo con la mente, un territorio che non conoscevamo.

    Perché in fondo per superare gli stereotipi bisogna fare questo.

    Conoscere le tradizioni altrui e imparare il significato di ciascuna di esse, ci fa capire il perché di molti atteggiamenti, e ci aiuta a non giudicarli, ma piuttosto ad apprezzarli per quello che sono. Durante questa esperienza ognuno ha potuto superare parte dei propri pregiudizi, e se anche la strada è lunga, sicuramente il cammino imbucato è quello giusto.

    Articolo scritto da
    Maria P., Ambeta, Alessandra, Maria R, e Safaa

    Vuoi saperne di più di questo progetto? Leggi l’articolo pubblicato dall’organizzazione spagnola “Globers”





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    In giro internazionale in bici per Zaragoza: il racconto del progetto PedalEU

    Dal 25 al 31 giugno noi: Sara da Brescia e Stefano da Torino, abbiamo avuto l’opportunità di fare parte come partecipanti italiani del corso di formazione PEDAL EU svoltosi a Zaragoza, in Spagna, promosso per l’Italia da Youmore, insieme ad altri partecipanti provenienti da Francia, Austria, Spagna, Romania, Slovacchia, Serbia e Lituania.

    L’obiettivo del progetto è stato esplorare il potenziale della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile, strumento educativo e mezzo di inclusione sociale. Un tema che ci sta particolarmente a cuore, in un momento storico in cui la transizione ecologica e la promozione di stili di vita sostenibili sono più urgenti che mai.

    Durante la settimana abbiamo preso parte a workshop interattivi, attività pratiche e momenti di confronto interculturale. Abbiamo riflettuto sul ruolo della bici nelle città confrontandoci sulla differenze presenti nei vari paesi, e analizzando i benefici ambientali, economici e sociali del suo utilizzo. È stato inoltre analizzato il metodo di insegnamento per favorire l’avvicinamento di bambini ed adolescenti all’uso della bicicletta concentrandosi anche sulla sicurezza stradale e su come promuovere l’uso della bici attraverso iniziative locali, campagne di sensibilizzazione ed educazione nelle scuole.

    Non sono mancate le giornaliere uscite in bici che ci hanno permesso di esplorare la città di Saragozza da un’altra prospettiva e di sperimentare concretamente quanto appreso.

    Questa esperienza ci ha arricchiti molto, non solo dal punto di vista delle competenze: abbiamo condiviso idee, visioni, pareri in un clima di apertura, rispetto e collaborazione.
    Ringraziamo l’associazione Youmore per averci dato questa preziosa opportunità, l’associazione VALS per aver promosso l’iniziativa e la Cicleria che si è occupata dell’organizzazione degli eventi formativi. Torniamo a casa con la voglia di continuare a pedalare… verso un futuro più verde, giusto e consapevole.

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    “Fifty Shades of Tourism”: i ragazzi di Youmore protagonisti ad Alicante per un turismo sostenibile

    Dal 14 al 20 aprile, sei giovani di Youmore provenienti dalle province di Brescia, Bergamo e Lecco hanno partecipato al progetto Erasmus+ “Fifty Shades of Tourism”, organizzato dall’associazione spagnola Creant Europa e ospitato nella cittadina spagnola di Alicante. Insieme a loro, altri 24 partecipanti provenienti da Spagna, Portogallo, Bulgaria e Turchia si sono confrontati su un tema di grande attualità: il turismo sostenibile.

    Oggi il turismo è uno dei motori economici più potenti a livello globale, con un impatto rilevante sul PIL mondiale e milioni di persone impiegate nel settore. Tuttavia, questo sviluppo porta con sé sfide complesse: pressione ambientale, consumo eccessivo di risorse, gentrification e disuguaglianze sociali ed economiche sempre più marcate. Diventa quindi fondamentale ripensare i modelli attuali per renderli più equi e sostenibili.

    L’obiettivo del progetto è stato quello di sensibilizzare i giovani partecipanti su queste criticità, fornendo loro strumenti teorici e pratici per promuovere un approccio più consapevole e responsabile al turismo. Attraverso workshop, attività interattive, dibattiti e momenti di scambio interculturale, i ragazzi hanno approfondito concetti chiave legati all’impatto del turismo e alle possibilità di trasformarlo in un’opportunità sostenibile per le comunità locali.

    Lucrezia, Angelica, Camilla, Giorgia, Marco e Christian sono quindi partiti il 13 aprile dall’aeroporto di Bergamo, pronti a vivere un’esperienza intensa di formazione e confronto. Fin dal primo giorno, le attività di team building e le dinamiche di gruppo hanno favorito la creazione di un clima positivo e collaborativo. I partecipanti sono stati guidati in una riflessione condivisa su aspettative e obiettivi, entrando subito nel vivo del progetto.

    La prima parte della settimana è stata dedicata all’analisi critica del ruolo del turista nel contesto globale, attraverso anche un’esperienza immersiva nella città di Alicante. I ragazzi hanno esplorato il turismo come fenomeno sociale e culturale, riflettendo sulle sue implicazioni in termini di trasformazione urbana, consumo del territorio e relazioni interculturali. In questo contesto, sono emersi anche i rischi legati al turismo di massa, che spesso compromette l’equilibrio delle città ospitanti. Una giornata libera ha spezzato le due parti di attività della settimana permettendo a tutti di scoprire di più il luogo e di rafforzare il legame tra i membri del gruppo, favorendo la condivisione di esperienze.

    La seconda fase del progetto ha visto i giovani direttamente protagonisti nell’organizzazione delle attività dedicate a temi cruciali come il rapporto tra ambiente e turismo, la gentrification, il ruolo dei media, l’impatto economico e le tecniche di storytelling per una narrazione più consapevole dei territori. L’ultimo giorno è stato riservato alle riflessioni conclusive, per ripercorrere il cammino fatto e condividere idee e spunti per il futuro.

    Durante la settimana sono state organizzate anche due serate interculturali che hanno permesso ai partecipanti di presentare il proprio paese e la propria cultura attraverso giochi, danze, musica e assaggi di prodotti tipici, rafforzando il dialogo tra tradizioni diverse e stimolando la curiosità reciproca. Due momenti più informali che hanno contribuito a creare un forte senso di comunità e condivisione, fondamentali per la riuscita di un’esperienza internazionale positiva.

    Grazie a questa esperienza, i ragazzi di Youmore hanno arricchito il proprio bagaglio personale e non solo, sviluppando competenze trasversali, costruendo nuove amicizie internazionali e, soprattutto, acquisendo maggiore consapevolezza sul potere trasformativo di un turismo più sostenibile, etico e rispettoso delle comunità e dell’ambiente. Il viaggio ad Alicante si è rivelato non solo un’opportunità di apprendimento, ma anche un trampolino di lancio per diventare sempre di più cittadini più attivi e consapevoli.

    Il team italiano composto da Lucrezia, Camilla, Christian, Angelica, Marco e Giorgia
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    “Never Walk Alone”: un’esperienza Erasmus+ che ha creato una famiglia

    Dal 27 aprile al 4 maggio 2025 si è svolto a Xàtiva, in Spagna, il progetto Erasmus+ “Never Walk Alone”, promosso nell’ambito del programma europeo Youth e incentrato sul tema della salute mentale tra i giovani. A rappresentare l’Italia è stata l’associazione Youmore, che ha selezionato
    me e altri quattro ragazzi per partecipare a questa intensa e significativa esperienza internazionale.

    Al nostro arrivo a Xàtiva, abbiamo subito incontrato i gruppi provenienti da Lituania, Spagna, Portogallo, Bulgaria e Romania. Fin dal primo giorno si è creato un legame speciale: un’armonia autentica, fatta di sorrisi, ascolto e voglia di conoscersi. Giorno dopo giorno quel rapporto si è trasformato in qualcosa di più profondo, fino a diventare una vera e propria piccola famiglia. Un ambiente sano, sereno e rispettoso, dove ognuno ha potuto esprimersi liberamente, senza timori o giudizi.

    Questo clima così positivo è stato possibile anche grazie al prezioso lavoro dei facilitatori, che hanno guidato il progetto con grande umanità, competenza e sensibilità. Il tema della salute mentale, spesso ancora vissuto come un tabù, è stato affrontato con cura attraverso workshop, discussioni di gruppo e momenti di riflessione che ci hanno aiutato a guardare dentro di noi e a confrontarci con gli altri.

    Uno degli elementi più efficaci sono stati gli energizer, attività brevi e dinamiche che hanno stimolato la nostra energia e il nostro spirito di gruppo. Attraverso il movimento, il gioco e la risata abbiamo imparato a ricaricarci a vicenda e a creare connessioni più profonde.

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    Per quanto riguarda la mia esperienza personale, posso dire che Never Walk Alone è stato molto più di un semplice scambio culturale: è stato un viaggio interiore. I facilitatori, con una delicatezza straordinaria, sono riusciti a metterci a nostro agio, spingendoci ad aprirci con persone inizialmente sconosciute, senza mai sentirci giudicati. Ricorderò sempre il workshop in cui abbiamo avuto l’opportunità di parlare con un compagno di viaggio dei nostri pensieri più intimi, delle nostre insicurezze e delle emozioni che spesso teniamo nascoste. Un esercizio potente, che mi ha fatto sentire ascoltato e accolto.

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    Un altro momento particolarmente significativo è stato il laboratorio sulla tecnica del grounding. Inizialmente l’ho sottovalutata, ma si è rivelata un’esperienza sorprendente. Camminare a piedi nudi sul suolo, riconnettersi con la natura, sentire il contatto diretto con la terra… tutto questo mi ha permesso di rallentare, di ascoltare il mio corpo e di ritrovare equilibrio. Mi ha fatto capire quanto spesso perdiamo il contatto con ciò che conta davvero, distratti da pensieri superficiali che ci allontanano da noi stessi.

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    In conclusione, Never Walk Alone non è stato solo un titolo, ma una promessa mantenuta. Nessuno di noi ha camminato da solo in quei giorni a Xàtiva: ci siamo sostenuti, ascoltati, aiutati a vicenda. E adesso, anche se siamo tornati nei nostri Paesi, portiamo con noi un pezzo di quella famiglia, un bagaglio emotivo ricco di esperienze, abbracci e consapevolezze. Perché nella vita, a volte, basta davvero poco per sentirsi meno soli: uno sguardo, una parola, o semplicemente… qualcuno che cammina al tuo fianco.

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    Articolo scritto da Marco con il resto del team italiano composto da Giuseppe, Jessica, Matilde e Antonella

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    Scopri di più sugli stereotipi con “The Gathering” – scambio giovanile in Spagna

    Da sempre gli stereotipi ci aiutano a semplificare la realtà e spesso ciò accade incontrando culture e tradizioni diverse dalle nostre. Questa semplificazione rischia però di far perdere sfumature, differenze e specialità che ritroverai in questo scambio giovanile attraverso strumenti come la musica, la danza e la scrittura creativa.

    “The Gathering” è un progetto che riunirà 30 giovani da Italia, Bulgaria, Ungheria, Lituania, Georgia e Spagna a Comarruga dal 20 al 28 maggio (giorni di viaggio inclusi).

    Il team italiano sarà composto da 5 persone: 4 partecipanti e un Group Leader, quest’ultimo dovrà essere disponibile a facilitare delle sessioni.

    I partecipanti dovranno obbligatoriamente essere in possesso di un’assicurazione di viaggio e sanitaria, altrimenti non potranno prendere parte all’esperienza. Questo punto verrà approfondito durante gli incontri pre-partenza. Scopri di più nell’infopack che puoi trovare QUI

    Tra le informazioni di cui prendere nota, oltre all’assicurazione, c’è il fatto che questo progetto è Alcool-free, non sarà quindi permesso consumare bevande alcoliche negli spazi delle attività e durante le serate interculturali.

    Le candidature sono aperte fino a lunedì 7 aprile nella sezione “Registrazione” di questo sito. Non verranno prese in considerazione altre modalità come curriculum inviati per e-mail, messaggi su instagram ecc…

    Lasciati ispirare dal racconto di Giulia che in questo articolo racconta la sua esperienza con la realtà “Globers” che organizza questo scambio giovanile. Durante lo scorso progetto, il corso di formazione “Move on”, era stato creato un booklet con interessanti tecniche teatrali, che puoi scaricare direttamente dall’articolo!

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