
La nostra visione del mondo passa attraverso un filtro: quello degli stereotipi. Generalizzazioni e pregiudizi sono ormai cose con cui abbiamo imparato a convivere. Ma siamo sicuri che non ci si possa liberare dagli stereotipi?
Sicuramente farlo è difficile, ma per intraprendere la strada giusta è necessario scavare verso le radici di questi stereotipi. Per farlo 30 ragazzi provenienti da vari paesi europei si sono ritrovati a Coma Ruga, in Spagna, per parlare, discutere e capire come nascano gli stereotipi e provare a superarli. Tutto ciò attraverso degli strumenti creativi come il ballo, la danza e la scrittura.

Il nostro Team era tutto al femminile: Maria P., Ambeta, Alessandra, Maria R, e Safaa hanno rappresentato Youmore in questa esperienza che è durata dal 20 al 28 maggio.
Il giorno successivo all’arrivo sono state organizzate varie attività di team building per costruire un clima di condivisione e imparare a conoscersi un po’. Il tema degli stereotipi è stato snocciolato partendo da un sentimento forte: l’empatia. Quando ci si mette nei panni altrui si inizia a comprendere quanto sia sbagliato tenere determinati atteggiamenti solo in virtù di un pregiudizio.
Oltre alle attività in comune, ogni gruppo ha organizzato degli workshop differenti, e ciascuno di essi ha sensibilizzato su un aspetto diverso. C’è chi ha deciso di portare il tema degli stereotipi nella pubblicità. C’è chi invece ha chiesto a ciascuno di smentire gli stereotipi del proprio paese.
E poi c’è stato il gruppo italiano che ha proposto un’attività che possiamo definire originale. Seguendo le note della musica, i partecipanti bendati dovevano trovare un partner. Per farlo si potevano toccare solo le mani. Con queste stesse mani le coppie hanno danzato seguendo il ritmo che preferivano, per poi lasciarsi andare e staccarsi. Alla fine del gioco le persone dovevano ritrovare il proprio partner concentrandosi sul tatto, e toccando nuovamente quelle mani ricche di dettagli che le rendevano uniche. Tutti sono riusciti a trovare la propria metà, ed è stato bello trovare una persona con cui creare un legame senza bisogno di vedersi e dare vita a tutti quegli stereotipi che ci limitano quando ci approcciamo agli altri.
Coma Ruga non è stata solo un luogo di lavoro, ma anche un ambiente in cui potersi svagare e rilassare. Le giornate libere hanno permesso di vistare questa bellissima area di Terragona, e una passeggiata a Sant Roc ha permesso ai partecipanti di perdersi tra le strade artistiche di questo piccolo borgo.

Durante questo progetto sono state organizzate 2 serate interculturali che hanno dato la possibilità di conoscere qualche dettaglio in più della cultura di ciascun paese e assaggiare qualche piatto tipico. Ognuno ha portato un’attività diversa, e per rimanere in tema sono stati organizzati vari balli tipici. Tra una risata e un passo di danza abbiamo esplorato, anche se solo con la mente, un territorio che non conoscevamo.

Perché in fondo per superare gli stereotipi bisogna fare questo.
Conoscere le tradizioni altrui e imparare il significato di ciascuna di esse, ci fa capire il perché di molti atteggiamenti, e ci aiuta a non giudicarli, ma piuttosto ad apprezzarli per quello che sono. Durante questa esperienza ognuno ha potuto superare parte dei propri pregiudizi, e se anche la strada è lunga, sicuramente il cammino imbucato è quello giusto.

Maria P., Ambeta, Alessandra, Maria R, e Safaa
Vuoi saperne di più di questo progetto? Leggi l’articolo pubblicato dall’organizzazione spagnola “Globers”