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Un anno di volontariato nel centro “Caritas” in Lituania

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Ciao a tutti, mi chiamo Federico, ho 21 anni e vengo da Brescia. Quest’anno ho preso parte ad un progetto SVE (Servizio di Volontariato Europeo) nel centro Caritas di Kaunas (Lituania) per i malati di epilessia, permettendomi  quindi di lavorare e vivere all’estero, in un nuovo Paese e per un nuovo tipo di lavoro. Lavorare e vivere all’estero mi ha dato la possibilità di sfidare me stesso ogni giorno sotto ogni aspetto della vita, dalla lingua diversa (sia inglese che lituano) fino al rapporto con le persone con le quali ho vissuto e lavorato.

Progetto senza titolo (2) (1)Ho deciso di fare quest’esperienza per diverse ragioni: la prima era il fatto che in Italia (sono nato a Brescia ma vivo a Sarezzo) dopo il mio diploma non ho trovato un posto di lavoro stabile, ho lavorato solo per qualche mese come barista; la seconda era la possibilità di vivere in un Paese diverso, ho sempre avuto il sogno di viaggiare all’estero ma non ho mai saputo davvero come, quindi, appena ho sentito parlare di SVE ho colto l’occasione senza pensarci su due volte e appena pochi giorni dopo ho iniziato a cercare per dei progetti. La terza ragione era la possibilità di migliorare il mio inglese, poichè lavorare e vivere a stretto contatto con degli stranieri non mi permetteva di parlare in italiano, e questo è stato un ottimo esercizio per iniziare a parlare. Mentre l’ultima ragione è stata quella di voler iniziare ad essere indipendente, e il vivere all’estero senza la mia famiglia alle spalle che potesse aiutarmi in ogni istante, era un buon punto di partenza.

Quindi, dopo essere stato accettato da questa organizzazione in Lituania, alla fine di Settembre 2018 mi sono trasferito a Kaunas, la seconda città più grande lituana, con quasi 300 mila abitanti, pronto ad iniziare questa nuova avventura. Kaunas è una città piena di storia e posti da vedere, oltre ad essere una città internazionale, infatti non era difficile imbattersi in persone che parlassero lingue diverse dal lituano mentre si percorrevano le strade cittadine poichè, oltre a tutti gli studenti internazionali e i turisti, Kaunas è piena di stranieri emigrati lì per lavoro, ed è anche il motivo per il quale nella città sono organizzati molti eventi rivolti soprattutto a questa fetta di popolazione, dagli spettacoli teatrali sottotitolati in inglese ai “language exchange” (eventi dove persone di diversi Paesi possono condividere la loro conoscenza sulle lingue e aiutare chi sta studiando una certa lingua ecc.), quindi, non è difficile entrare a far parte della società e incontrare lituani con i quali stringere amicizia.

Tutto questo mi ha aiutato a crescere velocemente: in un anno ho incontrato molte persone provenienti da tutta Europa, molti dei quali volontari come me; con loro, ogni mese, avevamo degli incontri (tenuti dalla nostra organizzazione di coordinamento, A.C. Patria) dove abbiamo avuto l’opportunità di focalizzarci su diversi temi, come per esempio le diverse culture, la creatività, com’è vivere all’estero e così via. Durante questi incontri è diventato chiaro per me che le differenze tra di noi basate sui nostri Paesi d’origine sono davvero poche, e che le nostre personalità e il nostro modo di pensare è basato sulle nostre esperienze.

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Inoltre, ho avuto la possibilità di lavorare nel centro “Caritas” per malati di epilessia, dove ho imparato cosa vuol dire spendere tempo con persone affette da questa malattia e com’è lavorare con e per loro. Ho avuto anche l’occasione di vedere come questa malattia viene vista dalla società e quale tipo di stigma sociale viene perpetuato ancora oggi da chi non la conosce, e le differenze di come questa viene vissuta in Lituania e come in Italia (per esempio in Lituania le persone non possono lavorare, o è molto difficile per loro trovare un posto di lavoro, mentre in Italia non viene vissuto come un grosso handicap) e come viene trattato dai dottori.

In conclusione vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno permesso di fare questa esperienza, e di raccomandarla a tutti i giovani che vorrebbero mettersi alla prova con qualcosa di nuovo e di utile per la società.
Scritto da Federico Maccagnoli

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