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Gli studenti dell’EINAUDI sono in Spagna

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Dal 01 dicembre al 08 dicembre 2016 un gruppo di 6 studenti delle classi quinte dell’istituto Einaudi di Chiari ha partecipato al progetto Erasmus+ organizzato in Spagna presso la città Andalusa di Lucena.
I ragazzi sono stati accompagnati da una docente della scuola in qualità di group leader e, raggiunta la destinazione, hanno lavorato a stretto contatto con studenti dai 18 ai 25 anni della Bulgaria, Spagna, Romania, Grecia all’interno di un gruppo di circa 40 persone; titolo del progetto “I don’t have a job, but I am working on it”.
lucena-2Lucena è una bellissima cittadina situata fra Siviglia e Malaga e l’organizzatore del progetto , Javi, ci ha accolto nel suo centro culturale dalla tipica struttura andalusa e decisamente viziato.
Il progetto, interamente in lingua inglese, fa parte dei progetti europei relativi ad una forma di apprendimento che passa dall’agire, dallo sperimentare in prima persona attraverso giochi, sketch improvvisati da noi e quasi teatrali, condivisione in gruppo di commenti, emozioni, produzione di lavori concreti ecc.
Gli argomenti, a volte anche difficili, spaziavano dalla comunicazione verbale e paraverbale, come negoziare in un team in azienda, come creare un team…e molto altro.
Che dire poi, è stata un’esperienza molto intensa, speciale, bella e indimenticabile per chi scrive e per chi c’era; le giornate scorrevano veloci fra energizers (speciali giochi di gruppo molto divertenti prima di ogni attività per muoversi e giocare prima di ogni sessione di lavoro), ogni momento sempre nuovo e pieno di sorprese, in quanto partecipavamo sempre senza sapere prima cosa avremmo fatto.
Le serate interculturali, nelle quali ogni gruppo ha presentato la propria nazione e cultura attraverso giochi, quiz, balli, cibo, filmati, sono state un momento molto emozionante di scambio e conoscenza.
Abbiamo provato i balli bulgari, rumeni, il flamenco spagnolo, e dagli italiani gli altri studenti hanno provato a copiare il nostro linguaggio gestuale e alcuni modi di dire.
Abbiamo anche visitato la cittadina andalusa, prima con una caccia al tesoro per le sue vie, poi con una visita guidata, attraverso serate natalizie in strada e persino un mannequin con tutti gli abitanti di Lucena mangiato paella e tapas.
lucena-3Ma quello che rimarrà di più, a ognuno di noi, oltre al miglioramento dell’inglese che è stata la lingua utilizzata da tutti in ogni momento, sono state le persone conosciute, ragazzi e ragazze così diversi in apparenza, mentre poi, giocando, parlando, lavorando insieme, si sono rivelati cosi simili.
Tutti cercano quello che cercano i ragazzi italiani, un lavoro che piaccia, viaggiare, giocare, ballare, scoprire cose nuove, imparare, divertirsi, fare amicizie, emozionarsi e, perché no, fare qualcosa per gli altri e per il mondo intorno a noi, come hanno detto una ragazza bulgara e un ragazzo greco, con le lacrime agli occhi, raccontando di un esperienza di volontariato in un campo profughi in Grecia.
A Lucena c’era un pezzetto di futuro dell’Europa ed era un pezzetto solare, allegro, sempre pronto a ridere e mettersi in gioco, serio e di cui essere fieri.

La group leader Elena Zanetti

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